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Qualcuno abbatté il nido del cuculo

Aggiornamento: 19 giu 2020

Mariolina DeLuca Cardillo

Andrea Bonessa

Co-portavoce Verdi Europa Verde di Milano





“Ancora una volta, nella triste vicenda del Parco del Campus Bassini, dove il Politecnico di Milano edificherà il complesso del Dipartimento di Chimica, l’Ateneo dimostra un totale spregio per la tutela dell’ambiente e della biodiversità. Dopo il taglio e il trasferimento di oltre cinquanta alberi, compiuto il 2 gennaio, il Politecnico approfitta della riapertura dei cantieri, in un momento di distrazione per l’emergenza sanitaria Covid, per tagliare gli ultimi due esemplari di Cedrus Atlantica Glauca, appena dissequestrati dalla magistratura”. Così in una nota i due co-portavoce della Federazione milanese dei Verdi Mariolina De Luca Cardillo e Andrea Bonessa.

“Siamo nel pieno periodo di riproduzione degli uccelli, che va da marzo a settembre”, proseguono, “e in città ormai nidificano oltre cinquanta specie di volatili tra cui tortore, verzellini, fringuelli, cinciallegre, capinere, cardellini, merli... Una direttiva europea del 2009 vieta i tagli di rami e alberi nel periodo di nidificazione degli uccelli e la legge 157/1992 sulla protezione della fauna selvatica omeoterma, prevede pesanti sanzioni per la distruzione di uova e nidi. Il Regolamento d’uso e tutela del verde pubblico e privato del comune di Milano prevede il rispetto del periodo riproduttivo e di nidificazione degli uccelli autoctoni e migratori (art. 34.5) e che in nessun caso (eccettuate condizioni di accertata pericolosità delle piante) deve venir effettuato l’abbattimento di alberi su cui siano presenti nidi di uccelli o tane di piccoli mammiferi ‘abitati’, o che siano utilizzati in modo accertato come dormitorio o posatoio da specie rare o di pregio (art. 34.6). Anche il Regolamento per il benessere e la tutela degli animali del comune di Milano dispone all’art. 31 che: fermo restando quanto previsto dal Regolamento d’uso e tutela del verde pubblico e privato [...], la potatura e abbattimento degli alberi e delle siepi, soprattutto in prossimità di corsi d’acqua, si effettua previa apposita verifica, tenendo conto del periodo riproduttivo e di nidificazione degli uccelli autoctoni e migratori e di anfibi, ed è in generale esclusa nel periodo dal 1° marzo al 30 settembre, salvo che per interventi urgenti per la sicurezza dei luoghi e per la tutela dell’incolumità pubblica, previo avviso all’UTA”.

“Per verificare”, concludono De Luca Cardillo e Bonessa, “se è stata seguita, prima dell’abbattimento degli alberi, la corretta procedura per la salvaguardia della fauna selvatica che, ricordiamo è patrimonio indisponibile dello Stato, e tutelata nell’interesse della comunità nazionale e internazionale, abbiamo chiesto oggi al Rettore Ferruccio Resta di conoscere e di accedere alla relativa documentazione. Attendiamo fiduciosi una sua pronta risposta”.




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