La crisi climatica dilaga giĆ nel mercato immobiliare USA
- Redazione
- 20 mar 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Il cambiamento climatico ĆØ un crocevia per la finanza.
Carmelo Carbotti, manager bancario e studioso di marketing ed economia,
membro Verdi Europa Verde Milano

Qualche settimana fa La Repubblica ha titolato: āFuga dalle ville di Miami Beach: ĆØ iniziata la gentrificazione climatica.ā
Quale il significato del non usuale termine āgentrificazioneā? Ć un concetto sociologico che indica il cambiamento socio-culturale di un'area urbana da proletaria a borghese a seguito dell'acquisto immobiliare da parte di soggetti abbienti, a cui consegue una forte rivalutazione sul mercato.
Ć quanto sta, appunto, accadendo in Florida: lāupper-class, con le case e le ville lungo il litorale si sente minacciata dallāaumento del livello del mare ā esatto, proprio adesso, non stiamo parlando di un evento futuribile - e sceglie di spostarsi investendo in quartieri popolari: in questo modo lāaumento dei costi degli immobili costringe i più poveri a lasciare le proprie case.
Per capire meglio questo fenomeno ci può essere utile unāanalisi svolta in USA la scorsa estate da Abrahm Lustgarten, con contributo di Al Shaw. Il primo ĆØ un reporter investigativo e il secondo ĆØ una voce narrante e proprietario di Voice Box emittente radiofonica non commerciale.
Hanno scoperto una nazione alle soglie di una grande trasformazione. Negli Stati Uniti, circa 162 milioni di persone ā quasi 1 su 2 ā molto probabilmente sperimenteranno un abbassamento nella qualitĆ del loro ambiente, che possiamo tradurre in più calore e meno acqua. Per 93 milioni di queste persone, i cambiamenti potrebbero essere particolarmente gravi. Diversi milioni potrebbero trovarsi addirittura in luoghi decisamente inadatti alla vita degli esseri umani. GiĆ adesso i funzionari della Florida hanno ammesso che prevenire lāinondazione di alcune strade a causa dellāinnalzamento del livello del mare non sarĆ più possibile. E il programma federale di assicurazione contro le inondazioni della nazione richiede, per la prima volta, che alcuni dei suoi pagamenti vengano utilizzati in caso di eventuale fuga dalle minacce climatiche. Presto questo programma diventerĆ finanziariamente insostenibile perchĆ© troppo costoso. Il risultato di una semplice simmetria tra costo e rischio.
Partendo dal caso statunitense i reporter arrivano a segnalare che, fra tutte le conseguenze devastanti di un pianeta in surriscaldamento ā dalle pandemie alle estinzioni di massa ā, la possibile migrazione di centinaia di milioni di rifugiati climatici in tutto il pianeta sia lāemergenza più importante da affrontare.
Ed ĆØ a questo punto che lāemergenza chiama in gioco il sistema finanziario e le banche in particolare. Attualmente i grandi certificatori valutano la componente āsocialā di ESG la più importante per le banche perchĆ© la loro missione principale ĆØ il finanziamento e di conseguenza lāinclusione finanziaria di famiglie e imprese.
Tuttavia, nel momento in cui la crisi climatica produrrĆ povertĆ , emarginazione e migrazione, per le banche la E di āenvironmentalā diventerĆ altrettanto importante perchĆ© bisogna prima di tutto intervenire sulle cause ambientali dellāimpoverimento di massa.
Ora che il sistema finanziario mondiale ha trovato una ragionevole stabilitĆ , grazie alle regolamentazioni introdotte negli ultimi 10 anni, lāattenzione delle autoritĆ pubbliche può passare alle questioni ambientali. Il rischio climatico minaccia le banche in due modi:
Ā· producendo rischi fisici diretti sulla propria attivitĆ ;
Ā· determinando rischio transizione, correlato allo spostamento verso unāeconomia più verde, prima di tutto riscontrabile negli āstranded assetā, cioĆØ finanziamenti non recuperabili perchĆ© erogati ad attivitĆ ambientalmente non sostenibili o in aree a rischio climatico.
Dato che le banche restano la fonte principale di finanziamento del sistema economico, possono (o devono?) giocare un ruolo attivo nella transizione ambientale, dirigendo i fondi verso attori economici e iniziative sostenibili. In questo modo la loro azione sarĆ positiva per la comunitĆ e i territori e, al contempo, sanamente egoistica nel prevenire i rischi di irrecuperabilitĆ di massa dei crediti.
In questa direzione va la recentissima proposta dellāAutoritĆ bancaria europea (EBA) di far pubblicare alle banche dellāUnione Europea il GAR, Green Asset Ratio, a partire da gennaio del 2022. Questo indicatore misurerĆ il rapporto tra lāammontare di prestiti, anticipi e titoli di debito āgreenā rispetto al totale delle attivitĆ in bilancio.
SarĆ unāiniziativa di stimolo ā ci saranno banche disponibili a risultare in fondo a questa classifica? ā e anche di trasparenza consentendo a cittadini, imprese e investitori di valutare lāorientamento degli istituti di credito.
Forse, se posso aggiungere, varrebbe la pena anticipare.