Federica Carnicelli, esperta di mobilità sostenibile
La fase 2 del COVID-19 è arrivata e una delle principali preoccupazioni per le pubbliche amministrazioni e i cittadini riguarda la mobilità. Se dovremo stare tutti a distanza di minimo un metro, come potremo muoverci nel quotidiano?
Le due opzioni più funzionali, che permettono quindi un maggior flusso possibile di persone per unità di superficie occupata, rispettando comunque i limiti di distanziamento di almeno un metro, sono le seguenti:
• Si possono potenziare i mezzi pubblici, aumentando il numero di corse, per esempio dando completa priorità ai mezzi trasporto pubblico di superficie, liberando le direttrici del trasporto pubblico dal traffico dei mezzi privati. Il trasporto pubblico infatti, nonostante dovrà ridurre a circa un terzo il volume di passeggeri, rimane estremamente efficiente in termini di volume di passeggeri per unità di superficie.
• Si possono convertire strade adibite alla mobilità motorizzata, in strade ciclo pedonali, per creare infrastrutture fitte e interconnesse di mobilità dolce. D’altronde si vede a colpo d’occhio che nello spazio occupato da un’auto possono tranquillamente circolare almeno 4 bici e almeno 6 persone a piedi (a distanza di un metro).
Sono queste le soluzioni che stanno portando avanti con coraggio le città di Parigi, Philadelphia, Minneapolis, Oakland e molte altre. Dico con coraggio, poiché favorire la mobilità ciclo pedonale e il trasporto pubblico vuol dire al contempo sfavorire la mobilità motorizzata, che per sua natura impedisce alle prime due di svilupparsi. Ciò significa indurre una parte della popolazione abituata al trasporto privato motorizzato a trovare un’alternativa di mobilità, per far sì che la società nel suo complesso continui a funzionare nel rispetto degli individui che ne fanno parte.
Non sembra essere d’accordo il Comune di Milano, che mentre annuncia 23 km di piste ciclabili (ben 1,2 % dei 1900 km di strade esistenti nella città di Milano!) entro l’estate, pubblica un’ordinanza in data 30 Aprile 2020 in cui concede il “liberi tutti” alle auto che intendono circolare per la città. La ZTL in area B e C, le strisce blu e gialle per i parcheggi, le strade riservate al trasporto pubblico, sono tutti sospesi per l’intero mese di maggio.
Per coloro che speravano, come noi, che la città di Milano cogliesse questa occasione unica per dare una svolta significativa alla mobilità (tra le più motorizzate al mondo) e per recuperare il ritardo rispetto alle altre città Europee, puntando su un servizio di trasporto pubblico più rapido e su strade più sicure, dove poter finalmente pedalare o camminare in tranquillità, ci spiace. Ci spiace davvero.
Da oggi ci toccherà prendere di nuovo in mano il volante e sperare di non rimanere bloccati per ore nel traffico in cerca di un parcheggio. Purtroppo, in queste situazioni la buona volontà del singolo non basta a risanare un sistema ormai troppo malato, e si trova costretto a adeguarcisi, come tutti gli altri.
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